Banalità

576185a15f60ef804dbc905a2df3b759.jpgCi si innamora sempre delle belle ragazze, o dei bei ragazzi, dipende dal punto di vista. Ma il bello allora è così oggettivo? Si impara sempre dai migliori, quindi il migliore stà in relazione alla stima che abbiamo di noi stessi. L’incontro amoroso è un compromesso tra due persone che tentano di migliorare se stessi, laddove ci si innamora del migliore ma si lascia posto a qualcuno di più semplice da conquistare. Chi è migliore ci rende malinconici poichè sappiamo che è irrangiungibile. Se lo si raggiunge, crediamo che poi non è così migliore come ce lo si aspettava. Cosicchè la vita non rimane che un compromesso tra chi vorremmo essere e ciò che in realtà crediamo di essere. La tristezza nasce dalla mancanza di raggiungimento dell’ideale a cui tendiamo per natura. Ma l’amore non è la tendenza istintiva a credere che il mondo sia divisibile in preda e predatore. L’illusione che l’essere umano sia al di là di meri istinti naturali, di procreazione, fà si che sussistano le illusioni di ciò che noi chiamiamo “sentimenti”. Il sentimento non è illusione creata dalla mente, bensì oggetivamente una creazione complessa del divino attraverso lo specchio della nostra mente. Non è un’illusione meno importante di tutto il creato. Ciò che infastidisce è l’osservare o il capire una sincerità malcelata, la finzione nella finzione. Il linguaggio è uno strumento di mascheratura. Abolirlo è innaturale quanto il desiderio di retrocedere ad uno stadio animalesco e istintivo. La scienza non mente, la realtà mente. Questo ambiguo paradosso alimenta l’illusione della instabilità della nostra percezione del reale. La nostra percezione è limitata. E il linguaggio amplifica questa erronea percezione. Abbiamo necessità di qualcuno con cui confrontarci. La mancanza di ciò, anche se tollerabile per lungo tempo, necessariamente logora l’anima di ognuno di noi. Il monaco Zen, la suora di clausura, per quanto estranei al mondo impongono una riflessione al mondo stesso. Si estromettono ma pur tuttavia rimangono ancorati alle anime di chi non li osserva. La sofferenza è generata dalla mancanza di volontà ad immedesimarsi. La mancanza di volontà è generata dal prendere troppo seriamente le esperienze che di per sè sono mutevoli e irrazionali. Ciò costituisce la bellezza dell’universo intero.

Banalitàultima modifica: 2007-05-15T21:40:00+02:00da agrauwin
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