Quattro parole…

e99020736d86812d81d8e777ae7b7f42.jpgMi ritrovo stupefatto, a scrivere queste quattro righe. Meravigliato più di quanto, sono sicuro, vi stiate meravigliando voi stessi. Se non fossi così abile a giocare con le parole di sicuro non scriverei, poiché proprio mi diletta questo mio scrivere. Oh! Non fraintendetemi, non voglio di certo prendervi in giro. Quando dico “abile con le parole” dovete cogliere il senso buono del termine. E’ il capire di esser capaci in qualcosa e poterlo attuare. Il fatto di sapersi ben spiegare nel descrivere le situazioni mi conforta. E’ come se rallentando sul foglio di carta, le parole trovino il loro giusto posto, creando frasi di senso compiuto e bello, come invece non riesco parlando. Anzi no. A seconda dei punti di vista, delle proprie opinioni, uno decide, capisce ciò che vuole o che vorrebbe. Di per sé le parole sembrano chiare ed esplicite. Ma in un certo contesto possono assumere particolari significati, addirittura opposti. Quindi non solo si deve essere capaci di descrivere esattamente l’idea per la quale si scrive, ma anche si deve stare attenti che venga percepita come tale. Le due possibilità per trasmettere un’idea scrivendola sono: o descriverla come tale, oppure descrivere cosa non è. Il rischio di chi legge è anch’esso duplice. O capisce ciò che è vi descritto oppure non vi capisce. Però può accadere che chi scriva su un’idea, sbagli a descriverla. Così il lettore capendola correttamente in realtà si sbaglia, mentre non capendola in realtà è nel giusto anche se inconsciamente. Oppure chi scrive è d’accordo con ciò che ha scritto ma chi legge fraintende. Sono varie le mescolanze tra il dire e l’esser capiti, e non voglio certo tediarvi con questi stupidi sofismi. Sono puro divertimento. Scrivere divertendosi a scrivere sullo scrivere. E’ strano. Oggi pensavo a questa frase: “E’ più facile innamorarsi dell’idea che ci si fa di una persona, piuttosto che della persona stessa”. Attenzione. La pensavo e basta. Non dico che mi appartiene o che questa è una mia opinione. Eppure è proprio perché quella persona esiste che noi possiamo divagare creandoci false opinioni su come ci piacerebbe che fosse. Perché dico queste cose? Perché certe volte mi piace abbandonarmi e scrivere le cose che sento e non quelle che inevitabilmente devo filtrare con il pensiero. Divago a ruota libera, e più lo faccio più mi accorgo che dico cose banalissime ma che mi piacciono. Hanno quel sapore di retorica libertà che è propria delle persone innamorate. Di chi?… Bhè, lascio a voi decidere…

Quattro parole…ultima modifica: 2007-05-23T16:35:00+02:00da agrauwin
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