Fiducia

9869ccb3114470900c894e7b6395d6af.jpgGeneralmente quando un motivo di discussione è particolare, il soggetto da opinare viene presentato subito. Addirittura nel titolo stesso. Invece un articolo che ha come ragione un discorso universale, ha un inizio più rallentato, essendone la causa, giustamente, più vasta. Perciò cercherò di scrivere in maniera semplice, non tralasciando pericolosi vuoti. Nella nostra Società è più importante chi scrive rispetto al motivo per cui scrive. Difatti un’idea che potrebbe sconvolgere l’opinione pubblica, viene firmata con l’anonimato, nel caso che chi scriva abbia paura delle conseguenze reazionarie. Colui che invece non ne è intimorito, bensì orgoglioso, fa di tutto per esaltare il proprio nome. Magari pubblicizzandolo. Il nome è indispensabile per risalire ad una persona. Quali persone oggi sono indispensabili? Soprattutto, chi sono? Ho l’esperienza che le domande, solitamente, danno fastidio. Esse, si suppone, non portano da nessuna parte, poiché inevitabilmente ognuno di noi ha la sua opinione (mi rendo conto che facendo simili affermazioni sembrerò polemico, d’altronde riconosco di esserlo). Le domande sono i doni della persona curiosa. Possiamo riceverli come respingerli. I regali vengono tenuti in considerazione a seconda del loro valore (morale, spirituale, di utilità, etc) e soprattutto di chi ce l’ ha porto innanzi. I nostri omaggi quotidiani sono domande e risposte, maggiormente graditi secondo la persona che c’interroga o ci risponde. La gente che ci sta attorno si pone domande? Il nostro vicino di gomito è addormentato o sveglio? Ho il sospetto che chi ha interessi particolari trovi risposte lontano dalla cerchia dei propri conoscenti e vicini di casa. Probabilmente è giusto così, anche la Storia c’insegna che lo scambio d’idee fiorì quando la gente fu libera di muoversi attraverso le città della propria Nazione. La curiosità ci spinge a cercare, quando i nostri bisogni, non sono soddisfatti da ciò che ci circonda. Eppure. Esiste un “ma”… forse è solo un’eccezione. Un personaggio dell’antichità pensava e metteva in pratica una bizzarra idea. Egli affermava che tutto ciò che è conoscibile dimora dentro di noi. Non aveva il bisogno d’allontanarsi dalle mura della città in cui abitava, per andare ad emozionarsi di fronte all’insolito. Gli erano più che sufficienti gli amici, suoi concittadini. C’era molto più da scoprire, ancora molto da scoprire in noi, che in qualsiasi Città o Nazione. Probabilmente i miei dubbi vi parranno banali e imbarazzanti. Per certo so che in ognuno di noi vi è l’Allievo ed il Maestro, che vorrebbe Insegnare ed Ascoltare. Se ci fosse più comunicazione all’interno delle stesse famiglie, tra vicini di casa, tra compagni di classe, tra colleghi, se ci si sforzasse di conoscerci di più l’un con l’altro, se imparassimo quali sono i nostri interessi comuni, allora credo che in ogni città potrebbe rivivere quell’aria di fiducia come lo si respirò negli anni del Rinascimento.

Fiduciaultima modifica: 2007-06-07T00:30:00+02:00da agrauwin
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