Venezia

eac87edbea305c9feda04268dc7066bb.jpgSentirsi in colpa. Cioè, aver fatto una cosa sbagliata e pagarne le conseguenze. Oppure fare una cosa giusta e raccoglierne i frutti. Nel dettaglio, il sentimento si chiama “colpa” se è negativa, si chiama “premio” se positiva. Ma l’archetipo qual’è? Azione-Reazione. Se lo chiedessimo a Mario Pincherle, scopritore dello ZED nella Grande Piramide di Cheope ci risponderebbe che l’archetipo “azione-reazione” è TAU. Neutrale, senza giudicare, né buono né cattivo. Semplice, perché la divinità è duplice, ad azione buona segue reazione buona, ad azione cattiva una reazione cattiva. Più naturale di così. Perciò arriviamo a noi. Abito a Milano. Dovevo pagare l’assicurazione dell’auto, 580 euro. Valida per sei mesi. Avevo trovato un’altra assicurazione, 400 per sei mesi. Risparmio: 180 euro. Cioè, non sono pochi no? E’ un bel risparmio. Con il mutuo e le bollette mi sarei potuto permettere qualche birra in più. No, sono astemio, vabbè, qualcosa mi sarei inventato. Il fatto non era di per sé importante, ma sono cose che nell’economia domestica ti riportano alla realtà delle cose, giusto? Cioè, và bene Ludwig Wittgenstein, Waldo Emerson, Woody Allen, ma le bollette sono le bollette. E quindi mi ritrovo a guidare sotto la pioggia. Mi recavo in quel di Venezia perché alcuni amici ad una festa mi stava aspettando. D’altronde cos’erano 250 chilometri in auto se sapevo che amici mi avrebbero ospitato? Certo, sarei potuto andare in treno, ma avevo appena risparmiato 180 euro, uno sfizio me lo potevo permettere. Se avessi venduto l’auto sarei potuto arrivare anche fino a Jesolo suppongo. Azione-reazione. Facile. Oltretutto avevo un weekend libero e non sapevo che fare. Durante la settimana si, sempre, cioè cosa fare la domenica, poi arrivava la domenica e me ne scordavo. Tra le altre cose il lunedì sarei dovuto andare a prendermi cura di casa dei miei, hanno una graziosa casetta lontano dalla città, con l’orto, i gatti, le finestre che ridono e tutte le cose al posto giusto. Mi ero offerto volontario per andarci ad abitare per quindici giorni perché papà e mamma andavano in vacanza, in qualche posto caraibico, o hawaiano e io avrei fatto il pendolare tra casa e lavoro, insomma quei 120 chilometri al giorno tra andata e ritorno. Bhè, sono i miei genitori, no? Cioè l’idea che loro sono al mare ed io invece in auto o in ufficio, cioè è giusto, si lavora si lavora e poi alla fine ci si diverte. Ho una sorella è vero, ma lei è più piccola, e poi ha il ragazzo, io invece sono single. Mia sorella abita anche più vicino, tipo 10 chilometri, ma insomma, alla fine io sono il maggiore e ciò comporta anche più responsabilità, quindi al diavolo, avrei custodito la casa perché mi pareva giusto così. Azione buona, reazione buona, giusto? E poi avevo quei 180 euro in più, che erano risparmiati, ma cioè, non sono un tipo veniale. Si, magari cambiare lavoro, o pubblicare qualcosa, ma avevo ancora troppa gavetta da fare. E quindi, con questi pensieri futili nella testa, niente di trascendentale insomma, quasi stanco, dopo aver guidato per 250 chilometri di pioggia battente e con l’idea che a fine weekend per i restanti 15 giorni mi sarei sorbito 120 chilometri giornalieri di traffico e asfalto, stavo per giungere a destinazione. Un’intera città tutta da scoprire: Venezia e ciò dopotutto, mi era sufficiente. Un po’ di svago, che diamine! Sono fatto così, mi accontento di poco. Ecco, sono arrivato al casello, l’autostrada è finita. Quasi arrivato. Pago il pedaggio. Fuori dal pedaggio un’auto azzurra e bianca e una paletta che mi fa segno di accostare. No problem, penso io. Sono stanco ma è tutto a posto. Due minuti e sarò libero. Patente e libretto. Eccoli. Assicurazione. Ecco il tagliandino. E la carta verde? La carta verde è sul tavolo della mia cucina, vicino al computer, perché ho appena risparmiato 180 euro, e mi servivano i dati dell’assicurazione, non ce l’ ho. Ah, ma qui abbiamo anche dimenticato di fare la revisione, si si, due mesi. E’ scaduta? Si, gli ritiriamo il libretto di circolazione, non può più circolare, capito? in totale fanno 180 euro di multa, ecco una firma qui prego. Bhè, capisco signor agente, ma io abito a Milano, come faccio ora? Torni a casa e si faccia spedire il libretto. Ah, ok, grazie e arrivederci. Silenzio. 180 euro risparmiati, 180 euro volatilizzati. Azione, reazione penso io. Non c’è colpa. E’ matematica. Mi sono dimenticato di fare la revisione, è giusto pagarne le conseguenze. La carta verde? E’ giusto. L’ignoranza si paga. Ora… io abito a Milano, il libretto è a Venezia. Il libretto verrà trasferito alla motorizzazione, tempo 3 giorni. Me la farò spedire alla motorizzazione di Milano. Altri 2 giorni, più 15 euro. Mi prenderò la copia notificata del libretto, farò la revisione e finalmente potrò riprendermi il libretto originale, diciamo altri 2 giorni. Ma questi 7 giorni? I gatti moriranno di fame, l’orto morirà di sete e la casa sarà invasa dai ragni. Azione-Reazione. Più chiaro di così. Allora chiamo mia sorella. Ciao sorella,  senti c’è un problemino. Bla, bla, bla. E quindi è costretta lei a prendersi cura di tutto. Io sono tornato nella mia casina, il lavoro è a 5 chilometri, le giornate sono soleggiate e io ho la bici. Azione-Reazione. Naturale. Ma io mi chiedo, cosa ha fatto di male mia sorella?

Veneziaultima modifica: 2007-06-04T21:45:00+02:00da agrauwin
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