Un picollo sassolino se ne stava disteso sul letto di un torrente. L’acqua fresca e cristallina lo accarezzava incessantemente. Egli pensava tra sè e sè: “Un bel giorno diventerò un enorme sasso, macchè, un gigantesco macigno, cosicchè l’acqua sarà costretta a deviare il suo corso”. Scese senza preavvisono una grossa aquila in picchiata da grande altezza poichè vedendo un pesciolino lo voleva prendere. Il sassolino desiderava la tranquillità, non i giocosi scherzi dei pesci o il dover stare vicino agli altri sassi così noiosi e brontoloni. L’aquila tuffò gli artigli nel torrente ed assieme al pesce prese involontariamente anche il sassolino e lo portò sopra il picco di una montagna, ove aveva fatto il nido per i suoi piccoli. Ora il sassolino vedeva tutto dall’alto, contemplò gli alberi, le montagne e tutto l’intero cielo. “Ti prego grande aquila, fammi scendere! Ho così paura…”. L’aquila udendo quello strano rumore provenire dal pesce che era nelle sue zampe si spaventò e lasciò cadere sia il pesce che il sassolino. Entrambi precipitarono nuovamente nel torrente, solamente un pò più in là. Il pesciolino parlò al sasso: “Grazie sassolino, senza di te sarei diventato cibo per gli aquilotti, per riconoscenza ti verrò a trovare di tanto in tanto e farò giochi buffi per allietare la tua monotonia” e sgusciando tra i massi nuotò via allegramente. “Ho cambiato idea” pensò il sassolino, “quando sarò grande diventerò un’aquila”.
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