Sulla Poesia

12dd448e436d7dcb601a08f43c8138d8.jpgL’ Arte è la manifestazione dell’intelligenza. Tutto ciò che è manifestazione di intelligenza è dunque Arte. Se si tratta di una Poesia, per semplice che sia, è la manifestazione dell’intelligenza del suo creatore/inventore, del Poeta. Un Poeta che non scriva Poesie non verrà trattato come tale, anche se in verità una intelligenza ce l’abbia comunque. Così come un Muratore che non costruisca Muri/Case non verrà considerato Muratore. Uomini che hanno intelligenza e che a seconda di come la manifestino vengono trattati e considerati per la loro Arte. Il Musicista fa della Musica la propria Arte, che è un usare l’udito con intelligenza. Una persona che sia intelligente ma che non riesca a concretizzare  il suo pensiero o la qualità migliore di ciò che pensa, non verrebbe considerata come intelligente. Esiste quindi un’intelligenza propria di ogni cosa che esiste, qualsiasi Pianta diventa tale proprio perché si sviluppa con l’intelligenza della Pianta. Per questo noi chiamiamo Albero un albero e non Albero un sasso. Perciò chiameremo Poeta chi scrive Poesie. E’ utile il Poeta? E in cosa? Il Poeta scrive Poesie, concretizza tramite la scrittura i suoi sogni, le sue idee. Difatti egli viene descritto come visionario, colui che vive di illusioni, di immaginazione. Il Poeta può essere idealista, romantico, realista. E’ colui che tramite la scrittura in versi, in rime, con la lirica, esprime quell’immaterialità che è propria dell’intelligenza. Ogni Poeta esprime un sentimento tramite la Poesia. Ogni forma di intelligenza produce intelligenza. L’Albero produce frutti, che a loro volta produrranno altri Alberi, grazie ai Semi. Il Seme della Poesia è il sentimento. Ma come la mela ha bisogno della terra per far germogliare i Semi che produrranno il nuovo Albero, così la Poesia ha bisogno del Lettore per far nascere un sentimento che altrimenti sarebbe inutile. Se la Poesia è frutto dell’intelligenza del Poeta, allora qualsiasi Lettore è in grado di sviluppare il Sentimento descrittoVi. Un Poeta che descriva il Male insegnerà il Male, un Poeta che descriva il Bene insegnerà il Bene. Se la nostra intelligenza è portata al Male preferiremo il Poeta che esprime il Male, viceversa se è portata al Bene preferiremo colui che esprimerà il Bene. Nasce un  problema qualora il Bene ed il Male vengano confusi, infatti anche se il Poeta descrive il Bene, il lettore potrebbe scambiarlo per Male, cosicché sarebbe portato a giudicare non di suo gusto una Poesia che invece esprime il Bene (o  viceversa). Una persona che scambia il Bene con il Male è una persona che non capisce, è ignorante. Il lavoro del Poeta dunque è ben arduo poiché egli deve essere sicuro che chi legga debba conoscere cosa sia il Bene e cosa il Male. Il problema della Poesia consiste proprio in questo, che il Lettore deve essere capace di capire il vero significato della Poesia. Difatti la stessa è sempre stata relegata ad un esiguo numero di lettori, i letterati o intellettuali. Nel momento in cui si è cercato di liberarla, facendola leggere al volgo essa è stata molto spesso straziata, dilaniata, ridotta a brandelli. Il Poeta è sempre combattuto da questo duplice dubbio: elevare la Poesia rendendola irraggiungibile e perciò ben difesa, oppure renderla semplice in modo che siano invece i Lettori ad innalzarsi verso l’illuminazione. In quest’ultimo caso il pericolo è palese, la Poesia può essere mal interpretata, strumentalizzata e rendere perciò nullo l’obbiettivo. I Poeti si distinguono proprio in questo. E’ possibile allora capire se il Poeta è utile o meno, ed in cosa? 

ef506942b86acc29d4a6d98994fafb21.jpgAbbiamo detto che l’Arte è la manifestazione dell’intelligenza, ovvero che il Poeta è colui che tramite il sentimento vuole sviluppare l’intelligenza del Lettore. Il sentimento è il seme, la Poesia è il frutto. La potenza di una Poesia consiste nel far germogliare al Lettore la voglia di sviluppare un sentimento. Da ciò si capisce come una Poesia è più potente quanta più passione trasmette al Lettore. Il pericolo della Poesia è quello di far sviluppare un sentimento portato al Male, colpa vuoi del Poeta maligno o del Lettore malevolo. Dove si sviluppa con più facilità un sentimento, qualsiasi esso sia, buono o cattivo? Dove si sviluppa con più facilità un seme, qualsiasi esso sia, di mela o d’arancia? Quest’ultimo in un terreno fertile, ricco di humus, vitale. L’altro nel bambino. Il bambino infatti non ha nessun pre-giudizio, non giudica, agisce istintivamente. Difatti cresce e si sviluppa con la mentalità che via via acquisisce attraverso l’educazione. I primi Poeti che il bambino ha, sono il padre e la madre, essi infatti soddisfano tutte le domande che vengono poste dal proprio figlio. Per il bambino i genitori sono onniscienti, sanno tutto, fin quando all’ennesima domanda non gli si risponderà con il tipico: “Perché lo dico io!”. Proprio allora l’ignoranza umana si rivelerà nella sua pienezza, il bambino infatti non capisce quella risposta che, volenti o no, gli impedirà di continuare la sua ricerca. Il Poeta non può essere, e non è, colui che tra le righe di una Poesia afferma: “E’ così perché lo dico io!”. Altrimenti la ricerca del Lettore terminerebbe, facendolo rimanere, per così dire “pietrificato”, alla stessa maniera del bambino con i genitori. Il Poeta deve essere capace di aprire le porte alla conoscenza, deve illuminare una strada da seguire, deve mettere in dubbio le sicurezze che altro non sono di strade senza uscita. Chi dice infatti che una Poesia è Bella, non afferma però che deve essere necessariamente Bella per tutti. Può essere Bella per me, ma Brutta per te. La Bellezza è opinione? E’ opinabile? Anzitutto si deve distinguere tra Bello esteriore e Bello interiore. Nella nostra società si chiama Estetico il primo, ed Etico il secondo. Nell’antica Grecia invece, il termine Kalòs veniva usato sia come “Bello”, sia come “Buono”, difatti qualsiasi persona che veniva detta Bella, era anzitutto, Buona. Mentre, una persona cattiva, mai e poi mai sarebbe stata chiamata Kalòs per quanto bella fisicamente. Oggi invece ciò che esteriormente è Bello, non necessariamente deve essere Buono, ovvero Bello dentro. Concludendo, diremo che un Poeta scrive Poesie Belle quando esse siano Belle Esteticamente o Eticamente?  Una Poesia è Bella perché è fatta metricamente bene, con rime etc., e figure retoriche, con metafore etc., oppure perché ha un significato morale? Forse che sia Bella quando è completa di entrambe le bellezze, quella Etica e quella Estetica? Se non vale la pena di rispondere a queste domande, non vale la pena allora, neppure rispondere alla solita: “E’ possibile capire se il Poeta è utile?”. 

Nessuno è causa del proprio guadagno
o malanno
sono gli Dei che danno l’uno e l’altro,
e nessuno, operando ad un fine, saprà
se sarà buono o se sarà cattivo.
Spesso si crede di stare nel giusto e si sbaglia,
si pensa di far bene e si fa male.
E nessun uomo mai ciò che vorrebbe lo trova,
l’amaro non-potere lo ferma al suo confine.
Fantasmi pensiamo noi uomini e nulla sappiamo,
tutto fanno gli Dei a loro senno.
(vv. 133-142)
ELEGIE, Teognide VII-VI sec.a.C.

Sulla Poesiaultima modifica: 2007-06-11T19:25:00+02:00da agrauwin
Reposta per primo quest’articolo
Questa voce è stata pubblicata in Riflessioni e contrassegnata con , , , , , . Contrassegna il permalink.

13 risposte a Sulla Poesia

I commenti sono chiusi.